Da Tanaquilla: la Pizzeria dove contano i particolari
At Tanaquilla: the pizzeria where details count
Olio d'oliva e Farine biologiche, birre artigianali, prodotti locali: da 25 anni al Tanaquilla si punta sulla qualità e la ricercatezza, in un ristò-pizzeria dove contano i particolari.
Si comincia con gli antipasti di bruschette calde, salvia e verdure dorate, chele di granchio e mozzarelline, oltre ai taglieri di salumi e pesce. Poi si passa alla pizze per tutti i gusti: tradizionali, focacce e particolari, con ingredienti come crema di zucca, tartufo, provola affumicata e speck, fino alle particolarissime pizze estive, con fichi e noci o pere e cioccolato. Si può anche optare per la pizza fornarina (alla pala, con farina di grano tenero macinata a pietra) o per la pizza party (4 gusti, per due o più persone). E poi hamburger, zuppe, pesce di lago, primi piatti e insalate, servite con un cestino di pane caldo fatto in casa. Tra i drink un ampia scelta di vini, cocktails e birre artigianali.
E non dimenticate di lasciarvi un posticino per i dolci, da accompagnare con The aromatici, infusi da favola o caffè. Tra le opzioni consigliamo l'orangeciock (pan di Spagna al cioccolato fondente e all'arancia) la crostata pere e cioccolato o l'eccezionale stellina di nutella (pizza con nutella, panna e zucchero a velo).
Dopo una cena da tanaquilla non vedrete l'ora di tornare.
Trovate Tanaquilla in:
Via Guglielmo Marconi, 76, Bolsena |
Organic oil and flour, craft beers and local products: for 25 years Tanaquilla has been focused on quality and local food, creating a restaurant and pizzeria where details count .
Let's start with bruschetta appetizers, fried or overn baked vegetables, crab claws and mozzarella, as well as meat and fish appetizers. Move on to pizzas, in a wide range that can suit all tastes: traditional, focaccia and particular ones, with ingredients such as pumpkin, truffle and smoked cheese, up to the very special summer pizza with figs and walnuts and pears and chocolate. Otehrwise, you can go for Fornarina pizza (with wheat flour, grilled on stone-ground ) or for pizza party ( 4 flavors, for two or more people). The menu also includes burgers, soups, lake fish, pasta and salads, served with a basket of warm homemade bread . In the drink list you will find a wide selection of wines, cocktails and beers .
And don't forget to try the wonderful home made cakes, served with aromatic teas or coffee. Among them, we strongly recommend orangeciock (with dark and orange chocolate), pear and chocolate tart and the unique "nutella star" ( a star-shaped pizza with Nutella and whipped cream ) .
After your first dinner at Tanaquilla you will keep coming back.
Visit Tanaquilla in:
Via Guglielmo Marconi, 76, Bolsena |
Un antipasto-Appetizers
The Orangeciock
Pizza Fornarina
E’ Tito Livio a raccontarci una storia: la saga d'una famiglia che segnerà l'inizio dell'ascesa vera di Roma, il suo vero inizio. E la storia di Demarato, nobile greco della città di Corinto, che attorno alla metà del VII° secolo, a causa di una rivolta della grande città-porto, la più grande dell'Ellade del suo tempo, che ancora Atene era nulla, deve fuggire, esule. I commerci tra l'Etruria e Corinto sono da tempo fiorenti. Bronzi e vasi, manufatti e cereali solcano i mari, dal Tirreno all'Egeo. Demarato ricco esule, finisce per fermarsi a Tarquinia, dove sposa una donna etrusca d'altissimo rango.
RispondiElimina...
Demarato ebbe due figli. Uno dei due Tito Livio lo chiama ‘Lucumone' che sembra una cosa campata per aria, visto che, come sappiamo, lucumone è il titolo, misterioso, del capo religioso che è anche magistrato e politico della città, guida spirituale e tramite tra gli dei e gli uomini della città dove nasce. Comunque, questo figlio che lui chiama Lucumone, sposa una nobile della cerchia più stretta, noi diremmo d'altissimo lignaggio. E qui comincia la storia vera e propria, che narriamo a questo punto con le sue parole:
`Per Lucumone, l'orgoglio delle proprie ricchezze si accrebbe per il matrimonio. Sua moglie Tanaquilla, di altissima condizione, non poteva ammettere che il matrimonio la declassasse dal rango in cui era nata. Il disprezzo degli Etruschi per Lucumone, figlio di un esiliato, di un rifugiato, era per lei un'onta insopportabile. Per vedere suo marito in una condizione migliore, decise di abbandonare Tarquinia (c'è una pusillanimità del discorso di Livio, che è un po' sua, e un po' romana, ma è anche un'immagine del conservatorismo della nobiltà etrusca, che è il limite che la perderà n. d. a.). 'Roma faceva al caso suo: fra un popolo nuovo, nel quale la nobiltà si guadagnava la vita con il solo merito, vi sarebbe stato un posto adatto per un uomo coraggioso e intraprendente. Così si trasferirono, con tutti i loro averi, in questa città'. Ecco il loro arrivo, in una Roma che è solo un gruppo di villaggi attorno al guado, però già un nucleo sufficiente a far pensare a Tanaquilla – che è quella che decide, nel testo di Livio – che lì (come nel mito americano) coraggio e intraprendenza saranno premiati, più del lignaggio.
Ed eccoli arrivati:
‘Lucumone sedeva su un carro con la moglie quando, giunto al Gianicolo, un'aquila piombò dal cielo ad ali spiegate e gli prese il cappello dalla testa e si mise a volare attorno al carro, con grandi strida. Poi gli riposò il cappello sulla testa e se ne volò via. Sembrava che fosse venuta solo per questo, per togliere e poi rimettere il cappello a Lucumone'.
Com'è piatto il racconto d'un prodigio, fatto da un Romano!
Ma Tanaquilla è etrusca, e da nobile etrusca è più che versata nell'arte dei prodigi, anzi, per altre e molto affascinanti ragioni che vedremo, dobbiamo considerarla una maga, ed anche parecchio potente come maga. Tito Livio dice che:
`Lei trovò il presagio molto fausto, e ne fu felice. Abbracciò il marito e gli disse che doveva aspettarsi un futuro di grande successo e di grande felicità. L'aquila è simbolo di speranza, e viene dall'alto dei cieli, come il più alto messaggero alato del nume.' Ancora Livio: `Questi erano i loro pensieri quando entrarono per la prima volta in città. Dove si costruirono una casa, e lui prese il nome di Lucio Tarquinio Prisco'.
Com'è hollywoodiano!
Anche qui Livio fa il romano, perché Tarquinio non poteva certo decidere di prendere il nome di Prisco, che vuol dire vecchio, nome che gli verrà dato dopo, per distinguerlo da altri Tarquini, re anche loro, come lui diventerà. Lui semplicemente gli appiccica tre nomi, i `tria nomina' del cittadino romano originario.
....
Insomma, Tanaquilla aveva fatto come la donna che segue l'ufficialetto di belle speranze alla frontiera indiana, nei film del West.
Angelo Quattrocchi - Miti, riti, magie e misteri degli Etruschi.
Bolsena deve essere un luogo magico, quella pizza me la sto divorando con gli occhi :-P
RispondiEliminaPaola
http://www.lechicchedipaola.it/
Decisamente dovresti venire!
RispondiElimina